Human Robotic Interaction: come dobbiamo relazionarci all’Ai nel lavoro

"Haruki Murakami, in 'Dance Dance Dance', si chiedeva: 'Cosa succederebbe al mondo se non ci fosse attrito? Tutto sulla terra volerebbe nello spazio a causa della forza centrifuga della rivoluzione.'. Sebbene il design della interazione (interaction design) e delle interfacce digitali sia da qualche anno all'insegna della frictionless experience, forse questo funziona per le nostre esigenze di comunicazione nei social media e nella produttività d'ufficio (office automation) ma non è la cosa migliore nel contesto decisionale, a qualsiasi livello manageriale. Cosa succede se le macchine diventano sempre migliori nel fornirci soluzioni ideali e nel convincerci che sono migliori di noi? Avremo ancora la volontà di impegnarci per realizzare o applicare quelle soluzioni, se non le abbiamo concepite noi stessi? In questo seminario, non risponderò ad una domanda così ambiziosa, ma affronterò il problema del 'decisional deskilling', o forse dovremmo chiamarlo 'skill degradation', dovuto a fenomeni collegati come 'automation bias' e 'over-reliance'. Da ingegnere interazionista, non mi sottrarrò al dovere di proporre alcune soluzioni, che potrebbero però riguardare più la struttura del problema dal punto di vista organizzativo, piuttosto che i rimedi tecnologici, che pure sono possibili. E' il segno dei tempi in cui viviamo, un'era che sarà segnata dall'interazione tra intelligenze umane e artificiali e dai risultati che ne deriveranno, anche e soprattutto nel contesto organizzativo e lavorativo."

Human Robotic Interaction: come dobbiamo relazionarci all’Ai nel lavoro

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